Il Gruppo ADMIS – Amici di Medjugorje in Sardegna si è costituito nel Dicembre ’83 (a due anni dall’inizio delle apparizioni mariane), in seguito al primo pellegrinaggio di alcuni fedeli sardi, verso il piccolo paesino dell’attuale Bosnia ed Erzegovina.
Il Primo Pellegrinaggio
Dicembre 1983 – Gennaio 1984. Il 28 Dicembre 1983, su invito di don Piero Villasanta, siamo partiti in nove da Cagliari verso Medjugorje, una località sconosciuta della vecchia Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, in cui si diceva apparisse la Madonna. Dopo due giorni di soggiorno, il 31 Dicembre 1983, verso le 21:30, padre Slavko Barbarić ci ha accompagnato, attraverso i campi, a casa di Marija Pavlović, una delle ragazze che riferivano di vedere Nostra Signora. Siamo saliti in cima al Podbrdo ed intorno alle 22:00, la veggente ha avuto l’apparizione; successivamente, ci siamo diretti verso la chiesa parrocchiale di San Giacomo. Una volta sul posto, padre Slavko Barbarić ha bussato alla porta che si è aperta il tanto giusto per poterci infilare dentro. Poiché il regime comunista vietava con rigore gli assembramenti notturni, fuori non c’era alcuna luce, era completamente buio: la chiesa, invece, era colma di giovani che già allora si riunivano per la grande veglia di preghiera di Capodanno. Il 1 gennaio 1984 ed i giorni successivi, abbiamo potuto essere presenti alle apparizioni con tutti i veggenti nella saletta a destra del presbiterio, di fronte alla sagrestia.
Giugno 1984. Le notizie che si diffondevano e le nostre testimonianze sono state tali che da Cagliari si sono dovuti effettuare due voli charter con la compagnia nazionale jugoslava Jat per far fronte alle richieste dei pellegrini. Il secondo viaggio culminò con l’arresto di don Piero e di un altro pellegrino sul Podbrdo da parte della polizia comunista.
Agosto 1984. Dalla parrocchia di Medjugorje avevano diffuso la notizia che il 5 Agosto 1984, secondo quanto rivelato ai veggenti, ricorreva il duemillesimo anno della nascita della Madonna. Partimmo senza indugio con don Piero. Dopo un viaggio avventuroso, siamo arrivati in tempo cercando di rispettare i tre giorni di digiuno a pane e acqua chiesti dalla Madonna. La sera del 4 e la giornata del 5 Agosto sono state di una meraviglia unica con una preghiera continua notte e giorno. La chiesa sempre aperta e la moltitudine di gente del posto che occupava le vigne intorno. Sapevamo di rappresentare quanti non erano potuti venire e quanti avrebbero conosciuto dopo. A partire dal Capodanno ’85, i pellegrinaggi continuano fino ad oggi.
Settembre 1991. Inizia la guerra: nonostante la terribile situazione, seppure in piccoli gruppi, abbiamo sempre fatto i pellegrinaggi a Medjugorje. Lungo il tragitto si trovava la strada bloccata dai cavalli di frisia col filo spinato e con i soldati che ci puntavano i mitra. Davamo loro tutte le provviste e ci facevano passare. Gli Amici di Medjugorje in Sardegna hanno predisposto un’attività di aiuti umanitari: sono stati portati in Bosnia aiuti in cibo e materiali diversi per un totale di quaranta tir.
Un flusso inarrestabile di devoti isolani, si spinge da allora, verso la “regione tra i due monti” (Medjugorje in italiano), testimoniando e vivendo i messaggi della Regina della Pace sopratutto alla luce di quello straordinario che, ricevuto da Vicka Ivankovic specificatamente per loro, gli fu consegnato da padre Petar il 27 Giugno 1988 davanti alla chiesa di San Giacomo mentre si cantava il Deus Ti Salvet Maria.
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