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Il 27 Novembre del 1830, l’umile vita di Caterina Labouré, novizia presso la casa madre parigina delle Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, fu benedetta per la seconda volta dalla visione di Colei che successivamente sarebbe stata chiamata Beata Vergine della Medaglia Miracolosa. Questa straordinaria apparizione, la più conosciuta tra le tante avute dalla santa francese, è infatti quella che consegnò al mondo il sacro oggetto disegnato dal cielo, fonte di prodigiose guarigioni per il popolo parigino già gravemente afflitto dalla piaga del colera.

Oggi 27 Novembre 2018 ricorre il 188esimo anniversario della sopracitata apparizione, ma quelle che andremo a raccontare in questo articolo, sono le vicende del primo incontro con la Madonna, così come furono descritte in una lettera datata 17 Marzo del 1834 da padre Jean-Marie Aladel, confessore della religiosa francese.

La nuova devozione mariana

Perché è così importante la prima apparizione avuta da Santa Caterina Labouré? Cos’ha di così speciale nel panorama delle moderne rivelazioni mariane?

Erano passati 300 anni dall’ultima manifestazione della Beata Vergine a Guadalupe (1531) e la notizia della Sua nuova venuta in una Parigi tormentata da povertà, malattia, discriminazione ed ingiustizia (le quali, di lì a poco, avrebbero scatenato la ben nota rivoluzione) fu per i fedeli francesi, un bagliore di speranza, una luce nelle tenebre.

L’eco della Sua presenza fu spiritualmente più significativo delle molteplici guarigioni miracolose e delle altrettanto numerose conversioni (di cui abbiamo memoria grazie al manoscritto di padre Aladel, Notice Historique). Fu capace, infatti, di riunire le comunità appartenenti alla Famiglia Vincenziana che si erano disgregate per varie ragioni pratiche, riuscì a crearne di nuove come la Gioventù Mariana Vincenziana e l’Associazione della Medaglia Miracolosa ma sopratutto dette inizio a quel rinnovamento della spiritualità mariana europea che, negli anni successivi, sarebbe stato testimone delle rivelazioni di La Salette, Lourdes, Knock, Fatima (per citarne alcune) e che tutt’ora vive, cresce e si fortifica a Medjugorje, in un altra terra martoriata dalla violenza e dalla sofferenza, la Bosnia ed Erzegovina.

Questa, dunque, la ragione principale dell’importanza del primo incontro: una moderna devozione mariana che guarda alla Beata Vergine come guida materna e sicura contro l’oscurità che pervade il mondo in modo sempre più preponderante e pericoloso.

La prima apparizione

Cosa accadde la notte tra il 18 ed il 19 Luglio del 1830? Cosa raccontò la giovane Zoé Labouré (questo il nome di battesimo della Santa) al suo confessore padre Aladel?

Sono andata a letto con il pensiero che, quella notte, avrei visto la mia Buona Mamma. Era tanto tempo che desideravo vederLa! Finalmente, alle undici e mezzo della sera, sentii chiamarmi per nome:

Sorella, sorella!

Mi svegliai, guardai dal lato da cui proveniva la voce, cioè dalla parte del passaggio. Tirai la tenda e vidi un bambino sui quattro o cinque anni, vestito di bianco, che mi disse:

Alzati in fretta e vieni in cappella, la Santa Vergine ti aspetta!

Mi sentiranno!, pensai. Il fanciullo rispose:

Stai tranquilla, sono le undici e mezza, tutti dormono profondamente. Vieni, ti aspetto.

Mi affrettai a vestirmi e mi diressi dalla parte di quel bambino che era rimasto in piedi, a capo del letto, senza avanzare. Mi seguì, o meglio io lo seguii, avendolo sempre alla mia sinistra, irradiando luce ovunque andasse. Le luci erano accese dovunque passassimo, cosa che mi meravigliò molto. Ma la mia sorpresa crebbe ancor più, quando entrai nella Cappella… la porta si aprì appena il fanciullo l’ebbe toccata con la punta di un dito. Ma la mia sorpresa fu completa quando, vidi tutte le candele e le lampade accese, come alla Messa di mezzanotte. Tuttavia, non vidi affatto la Santa Vergine. Il bambino mi condusse, allora, nel santuario, vicino alla poltrona che usava il Padre Direttore. Là mi inginocchiai, mentre il fanciullo restò sempre in piedi. Poiché il tempo sembrava allungarsi, guardai se mai le sorveglianti passassero dalla tribuna. Finalmente, giunse l’ora ed il bimbo mi avvisò, dicendomi:

Ecco la Vergine Santa, eccoLa!

Sentii come un rumore… come il fruscio di un vestito di seta venire dalla parte della tribuna, vicino al quadro di San Giuseppe, che si fermò sui gradini dell’altare, a lato del Vangelo, in una poltrona simile a quella di Sant’Anna. Tuttavia, non era Sant’Anna quella seduta nella poltrona, ma la Santa Vergine… Non aveva la fisionomia di Sant’Anna… Dubitavo che fosse la Madonna. Pertanto, il fanciullo ch’era lì, mi disse ancora una volta:«Ecco la Beata Vergine.» Non mi è possibile esprimere ciò che provai dentro di me in quel momento. Mi sembrò di non aver visto la Madonna.

Ecco la Vergine Santissima.

Fu allora, che il bambino non mi parlò più come un fanciullo ma come un uomo con voce grave, pronunciando parole più severe. Poi, guardando la Vergine Santissima, feci un balzo verso di Lei ed inginocchiandomi sui gradini dell’altare, poggiai le mani sulle ginocchia della Madonna. Quello, fu il momento più dolce della mia vita. È impossibile spiegare cosa provai. Mi spiegò come comportarmi con il mio direttore e tante altre cose di cui non posso parlare… il modo in cui devo affrontare i miei dolori.

Figlia mia, il buon Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma supererai tutto pensando che lo fai per la gloria del buon Dio. Conoscerai ciò che viene da Dio e ne sarai tormentata finché non l’avrai svelato a chi ha cura di guidarti. Sarai contraddetta, ma non temere, la grazia ti sosterrà. Racconta tutto, con fiducia e semplicità. Abbi fede, non temere. Vedrai certe cose e rendine conto. Sarai ispirata nelle tue orazioni, quindi rendine conto. I tempi saranno tristissimi. Sciagure si abbatteranno sulla Francia. Il trono sarà rovesciato. Il mondo intero sarà sconvolto da disgrazie di ogni genere. Ma venite ai piedi di questo altare. Qui, le grazie saranno distribuite su tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore: sui grandi e piccini. Figlia mia, io adoro diffondere grazie, in modo particolare, sulla Comunità. L’amo molto, fortunatamente. Tuttavia, sono rattristata perché vi sono grandi abusi di regolarità. Le regole non sono rispettate. Vi è una grande rilassatezza nelle due Comunità. Riferisci queste parole a Colui che vi guida, sebbene non vi sia superiore. Fra qualche tempo la Comunità gli sarà affidata in modo particolare. Lui deve fare tutto il possibile per ripristinare le regole. Digli, da parte mia, che vegli sulle cattive letture, le perdite di tempo e le visite. Allorché il regolamento sarà rimesso in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla tua. Non è uso, ma io l’amo. Dì che la ricevano. Dio le benedirà ed esse godranno di grande pace. La Comunità godrà di una gran pace e diventerà grande. Sopraggiungeranno grandi mali, il pericolo sarà grande. Non temete, tuttavia. Riferisci di non aver paura perché la protezione di Dio è presente, in modo particolare, sopra di voi. Anche San Vincenzo proteggerà la Comunità. Io stessa sarò con voi. Ho sempre vegliato su di voi, vi accorderò molte grazie! Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande. Si crederà che tutto sia perduto ed anche allora sarò con voi. Abbiate fiducia, riconoscerete la mia visita e la protezione di Dio come quella di San Vincenzo sulle due Comunità. Abbiate fiducia! Non vi scoraggiate. Sarò con voi. Ma non accadrà la stessa cosa per altre Comunità. Ci saranno delle vittime. Ci saranno vittime nel clero di Parigi: l’Arcivescovo, morirà. Figlia mia, la Croce sarà disprezzata, calpestata. Scorrerà il sangue… il costato di Nostro Signore sarà nuovamente aperto. Le vie saranno piene di sangue. L’Arcivescovo sarà spogliato dei suoi abiti. Figlia mia, il mondo intero sarà nella tristezza. 

Non so quanto tempo sia rimasta. So soltanto che, quando se n’è andata, ho visto solo qualcosa che andava spegnendosi ed alla fine un’ombra che si dirigeva dalla parte della tribuna, nello stesso punto da dove era arrivata. Mi sono alzata dai gradini dell’altare e ho scorto il bimbo, là dove l’avevo lasciato. Mi disse:

È andata via. 

Abbiamo ripreso lo stesso cammino, sempre tutto illuminato e quel fanciullo era sempre alla mia sinistra. Credo fosse il mio Angelo Custode reso visibile per farmi contemplare la Beata Vergine, giacché avevo pregato tanto che mi fosse concessa questa grazia. Era vestito di bianco, circondato d’un bagliore soprannaturale. Sembrava avere presso a poco quattro o cinque anni. Ritornata a letto, ho sentito suonare le due del mattino e non mi sono più riaddormentata.

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