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Il Natale ormai è alle porte. Il giorno in cui il Signore si è reso uomo per condurci alla salvezza si avvicina ed in Sardegna, così come nel resto del mondo (cristiano), sfere colorate, stelle luminose, candele e ghirlande appaiono sempre più numerose per le strade delle grandi città e dei piccoli centri abitati.

Ciò che maggiormente ci ricorda quanto siamo vicini alle festività natalizie però, non è uno dei sopracitati oggetti, quanto un personaggio che spesso ci invita ad entrare in un negozio, ci chiede di farci un selfie nei grandi centri commerciali, ci ricorda quanto è buona una nota bevanda zuccherata e tanto altro ancora.

Lo conosciamo con il nome di Babbo Natale ed è un anziano signorone vestito di rosso e dalla folta barba bianca che, ogni 25 Dicembre, su una slitta volante trainata da renne, si reca nelle case dei bambini buoni per portare dolci e regali.

Abbiamo tutti, sin da piccoli, imparato ad amarlo e ad aspettarlo, pregando che le nostre richieste fossero accontentate, per poi scoprire, in età adulta, che quel gentile anziano signore non esiste e non ha mai ascoltato i nostri desideri. Lasciamo però che i nostri bambini continuino a crederci, perché vogliamo proteggerli o forse perché, vogliamo proteggere noi stessi, guardando al passato, quando tutto era ancora puro e quando l’oscurità che pervade il mondo non aveva ancora intaccato le nostre umili vite.

Ma sbagliamo. Quel signore giusto, che tanto si prodiga per aiutare i bambini, esiste ed è vicino più di quanto si creda. Non appare solo alla fine dell’anno ma ci accompagna tutti i giorni della nostra vita. Lo cerchiamo solo nei posti sbagliati: lontano dalla fede. Si nasconde dietro alla sopracitata immagine folkloristica ed all’idea che ciascuno di noi si è fatto di essa, dietro alla coltre di messaggi pubblicitari che, in questo periodo dell’anno, sovrasta tutti i moderni mezzi di comunicazione.

Noi di Sardegna Terra di Pace e così pure tutti coloro che quotidianamente ci accompagnano nel nostro cammino di fede, Lo conosciamo bene. Siamo andati recentemente a trovarlo a Bari presso il Santuario che conserva le Sue reliquie e mensilmente, ci accoglie in quella che ormai è la nostra seconda casa, il paese dell’oristanese intitolato in Suo nome, dove abbiamo edificato piazza Regina della Pace. Si tratta di San Nicola di Bari, noto anche come San Nicolò e/o San Nicola di Myra ed oggi 6 Dicembre, ricorre l’anniversario della Sua salita in cielo avvenuta nell’antica Myra (ora Demre) nel lontano 343 d.C.

Le tre fanciulle povere ed il dono

Perché San Nicolò è universalmente riconosciuto come protettore dei bambini? Quali vicende della Sua storia hanno ispirato la figura di Babbo Natale?

Sono tanti i racconti giunti sino a noi sulla vita di questo grande santo e data l’universalità di culto che Lo contraddistingue (è venerato non solo nel mondo cristiano occidentale ma anche e sopratutto in quello orientale ortodosso), alcuni di questi hanno subito tante rielaborazioni a seconda della sensibilità del popolo che li ha raccontati. Tutti però sono concordi circa la storia che qui andremo ad esporre, la quale è stata determinante nella creazione del patronato di San Nicolò sui bambini oltreché essere fonte di ispirazione per numerosi religiosi, scrittori, artisti ed origine del mito di Babbo Natale.

Esso parlava ancor della larghezza
che fece Niccolò alle pulcelle
per condurre ad onor lor giovinezza 

[Dante Alighieri – Purgatorio – canto XX, vv. 24 – 27]

A pochi chilometri dalla città natale Patara, un giovane Nicola, venne a conoscenza della caduta in disgrazia di un uomo. Quest’ultimo, non avendo di che mantenere le sue tre figlie e disperando di non poter offrire un matrimonio decoroso, aveva prospettato loro la possibilità di prostituirsi allo scopo di raccogliere la cifra necessaria. Erede di una famiglia agiata e dedito sin dalla tenera età alle virtù cristiane, Nicolò, decise di intervenire ma nel rispetto dell’insegnamento evangelico: fare la carità lontano dal clamore degli uomini, cosicché solo Dio potesse esserne a conoscenza. 

Si recò, dunque, nottetempo presso l’abitazione del pover’uomo ed attraverso l’inferriata di una finestra, fece cadere un sacchetto contenente delle monete d’oro. Scoperto il gradevole quanto inaspettato regalo, l’umile signore, scelse di impiegarlo per organizzare il matrimonio della prima figlia.

San Nicolò decise allora di ripetere il gesto caritatevole cosicché anche un’altra fanciulla potesse conservare la propria castità fino al matrimonio. E così avvenne: la giovane, potè convolare a nozze con grande felicità del padre che la notte della seconda elargizione, svegliato dal tintinnio del denaro, aveva cercato invano di scorgere il giusto benefattore.

Restava una sola fanciulla da maritare ed intuendo la possibilità di una nuova donazione, il signore cercò di non addormentarsi al fine di ringraziare colui che aveva salvato l’onore delle sue figlie. Una notte, udito il consueto tintinnio delle monete cadute a terra, corse fuori dalla propria casa e raggiunta la figura che tentava di dileguarsi nell’ombra, lo riconobbe quale uno dei suoi vicini. Nicola, gli fece promettere di non rivelare a nessuno il suo gesto, ma come si evince dalla scrittura di questo stesso articolo, le cose sono andate molto diversamente.

La fama di grande benefattore, di uomo caritatevole, di protettore dei bambini, sopratutto di umile origine, si diffuse a Myra (città dove avvennero i fatti descritti), in tutta l’Asia Minore, fino ai confini del impero cristiano di Oriente ed Occidente. A memoria degli eventi qui raccontati, Nicolò, fu successivamente raffigurato con tre sfere dorate quale metafora della dote offerta alle fanciulle per conservare la loro castità.

Altri fatti straordinari Lo videro protagonista negli anni seguenti, ma il Suo mito oramai era cosa fatta ed ancora oggi noi, che sappiamo come trovarLo, scorgiamo le Sue gesta dietro ogni maschera, dietro ogni oggetto di consumo venduto in Suo nome. E quando vogliamo vederLo da vicino, andiamo a San Nicolò d’Arcidano, dove ci aspetta insieme alla Madonna che non a caso ha scelto quei luoghi colmi della virtù caritatevole di Nicola per proteggere le genti di Sardegna.

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